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martedì 10 luglio 2012

Timbuctù

partecipo a questo post di massa per sensibilizzare i media

Riporto integralmente l'articolo apparso ieri su Libero dal titolo "Talebani nel Sahara: distrutti i templi patrimonio dell'Unesco" a firma di Maurizio Stefanini.
 Anche i talebani distrussero i Buddha giganti di Bamyan  a cannonate. Se non altro , però si trattava dei monumenti di una religione per loro "idolatra" e antecedente all'Islam. Ansar Dyne, i " Difensori della Fede " vicini ad Al Qaeda che stanno contendendo il nord del Mali  ai separatisti Tuareg del Movimento Nazionale per la Liberazione dell'Azawad (Mnla),  hanno invece iniziato a radere al suolo monumenti islamici. Ma la loro è un' ispirazione iconoclasta derivante dal rigore wahabita al potere in Arabia Saudita, per cui anche le forme di venerazione islamica diverse dalla loro sono idolatria pagana.


Il tutto poi a Timbuctù "regina delle sabbie", "perla del deserto", "Firenze del Sahara", "città dei 333 santi".
Un luogo dall'architetura magica  e dagli intonaci multicolori che ricorda i tempi medioevali in cui l'impero del Mali era il potente tramite delle rotte carovaniere che portavano nel Magreb ed in Europa l'oro, l'avorio, le spezie e le altre ricchezze dell'Africa Occidentale.
" Oltre alle sue grandi moschee, la città conta anche 16 cimiteri e mausolei che erano componenti essenziali del sistema religioso nella misura in cui, secondo la credenza popolare, erano il rifugio che proteggeva la città da tutti i pericoli" è scritto nel sito dell'Unesco. Di lì si era anche diffuso a sud un Islam inculturato e tollerante che, con sorpresa del " Marco Polo islamico " Ibn Battuta permetteva alle donne di scoprire non solo il viso ma addirittura il seno, e accettava la venerazione dei santi sufi.
Proprio tre dei mausolei sacri all'Islam sufi sarebbero stati già distrutti  dai fanatici jihadisti, tra cui quello particolarmente importante di Sidi Mahmoud, risalente al XV secolo, e già profanato dai qaedisti a maggio.
" Oggi, nel momento in cui vi parlo, gli islamisti di Ansar Dine hanno finito di distruggere il mausoleo del Santo Sidi Mahmoud, hanno rotto e fatto cadere il muro" ha raccontato tra le lacrime all'agenzia France Presse un testimone, che ha chiesto di restare anonimo, " E' molto grave" , ha aggiunto. Come un gruppo di fondamentalisti ultraprotestanti che si impadronisse di Assisi  e iniziasse a sfasciare tutto ciò che è legato al culto di San Francesco..
Proprio conoscendo la loro mentalità, quando si era saputo che gli Ansar Dine erano diventati i nuovi padroni di Timbuctù  l'Unesco aveva iniziato a mandare avvertimenti, che una città dichiarata  nel 1988 Patrimonio dell'Umanità non venisse danneggiata. E giovedì avevano dichiarato che proprio per la guerra in corso Timbuctù andava considerata "Patrimonio dell'Umanità in pericolo".
L'effetto è stato esattamente il contrario: i difensori della Fede si sono messi a distruggere i mausolei proprio per dimostrare che loro fanno esattamente come gli pare. Da quello che ha detto il loro portavoce, non è che un assaggio: la loro intenzione, "a Dio piacendo", è di non lasciare pietra su pietra di nessuno dei 16 tra templi, santuari e cimiteri della città. " Gli islamisti hanno detto che , visto che l'Unesco vuole immischiarsi nei fatti loro, mostreranno di cosa sono capaci ", hanno pure riferito i testimoni, i cui racconti riferiscono inoltre di jihadisti che si avventano sui santuari armati di pale e picconi.
" Questa è una notizia tragica per tutti noi. Mi appello a tutti coloro che sono impegnati nel conflitto a Timbuctù: siate responsabili", è l'appello della presidentessa dell'Unesco Alissandra Cummins.
Una tragedia ancora maggiore sarebbe  se gli Ansar Dine  si ficcassero in testa  che anche i 700.000 rarissimi manoscritti custoditi nella città contengono tracce di eresia da purgare con le fiamme.
( foto dal web )

lunedì 9 luglio 2012

La Cucina...

Ciao a tutti, 
quando penso alla mia infanzia, ripenso sempre alla mia adorata zia Angelina, che era sempre in cucina a preparare qualcosa di speciale.
Quando tornavo da scuola, dalle scale sentivo il profumo di pietanze familiari e capivo subito che era arrivata la zia, con le sue famose minestre o i prelibati spaghetti con il sughetto estivo, come lo chiama ancora mia madre.


Mia zia passava ore in cucina a mescolare, infarinare e sui fornelli c'erano sempre pentole che borbottavano e piatti deliziosi.


Che bei tempi, io la osservavo e mi immaginavo che da grande sarei stata una bravissima
cuoca, proprio come lei.



Allora indossavo il suo grembiule rigirato due volte per allacciarlo, mi mettevo in piedi sulla sediolina di legno e cominciavo ad impastare.


Tutto era speciale e pieno di allegria, con i miei cugini che arrivavano e aprivano i
coperchi fumanti e lei con il cucchiao di legno faceva il verso per dire: Alt!
Come un arbitro quando alza il cartellino rosso!


Io penso che tutte le cucine nelle case abbiano qualcosa di magico e di speciale.
Se ci pensate bene, tutto in una casa ruota intorno alla cucina.
A voi non capita mai di invitare gli amici a cena ed invece di stare in sala da pranzo, ve li troviate tutti in cucina?



Io adoro le cucine.
Ed è per questo motivo che voglio condividere con voi questa mia passione.


Mi piace quel senso di intimità familiare, la spesa di tutta la settimana che troverà posto nei ripiani e nei pensili della cucina, il frigo pieno di cose fresche, verdure e bevande.


Le confidenze di un'amica davanti una tazza di tè.


Le colazioni della domenica mattina, programmando la giornata.




Le cucine hanno qualcosa di antico e personale, rispecchiano in pieno la personalità di chi ci vive.



Sono tutte belle, da quelle super moderne a quelle antiche.
Quando una cucina è ben tenuta e pulita può avere anche tanti anni ma ha sempre qualcosa di
speciale e affascinante.



La Cucina, la mia passione.

Fulvia.